martedì 24 marzo 2009

LA PREDA RINGADORA

E’un grande blocco di marmo rosa ,che sta in Piazza Grande fin dal XIII°sec.
Era usato come podio per le assemblee di popolo per questo siamo qui.
Era usato per le punizioni di ladri e malfattori per questo siamo qui
perché ci stanno rubando il tempo dedicato alla formazione dei nostri figli.

Era usato per le esposizioni dei morti non identificati per questo siamo qui
per piangere la scuola della Repubblica condannata a morte sicura.

Vogliamo che la scuola resti dello Stato perché deve adempiere al dettato costituzionale dell’art.3”La Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale,che,limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese.”

Non è l’eccesso di egualitarismo che frena,è semmai l’eccesso di disuguaglianza,che nel nostro paese è da record,che blocca lo sviluppo;la cura delle eccellenze non può non essere accompagnato dalla riduzione della bassa scolarizzazione(il vero peggioramento dei nostri dati nelle classifiche OCSE è l’ampliamento della forbice con il peggioramento e affollamento dei valori inferiori).Non è vero che una scuola per tutti e per ciascuno per almeno dieci anni sia solo un’illusione e non faccia più parte del futuro,non è vero che si possa realizzare solo accettando che una parte dei ragazzi rinunci alla scuola per entrare ,a 14 anni,nella formazione al lavoro. Non è vero che la scuola si migliori riducendo il tempo e la qualità del curricolo. E’ quel pezzo di futuro possibile che dipende da noi e che può essere determinante per uscire da un mondo in rovina. Perfino una recente inchiesta di Bankitalia afferma che il Tempo-scuola è tra le variabili con cui si gioca il recupero degli svantaggi,deve essere sufficientemente lungo per esser “disteso” e soprattutto deve essere “pieno” di qualità. Sul tempo e sulla qualità con cui riempirlo non si risparmia. La scuola della cittadinanza sta nel futuro da costruire e non in un sogno svanito. Gli insegnanti escano dall’autoreferenzialità per dimostrare di essere insegnanti della Repubblica e non del Governo,i genitori sfidino e aiutino la scuola a farcela,gli studenti pretendano una scuola importante e significativa per la loro vita.

L’istruzione è un bene che vale per tutti:per vincere si corre da soli contro gli altri,per andare lontano si corre insieme. La scuola serve per andare lontano:
a scuola serve qualcuno con cui correre.

Arturo Ghinelli

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