24-01-2009
In un centinaio srotolano uno striscione. Botta e risposta con un dirigente
ILARIA VENTURI
«BUONGIORNO, questa è una conferenza stampa di massa». La maestra Stefania entra con il sorriso. Le mamme srotolano gli striscioni a difesa del tempo pieno. E´ l´una e mezza, atrio dell´Ufficio scolastico regionale. Un centinaio di genitori e insegnanti occupa per un´ora l´ingresso dell´ufficio di piazza XX Settembre, a quell´ora, e di venerdì, senza il direttore generale e il vice. Un´occupazione simbolica per lanciare la campagna sulle iscrizioni, con moduli integrativi a quelli ufficiali in cui i genitori dovranno confermare di volere la scuola che c´è già. A difesa del tempo pieno cancellato dal ministro Gelmini: l´ultimo regolamento toglie la compresenza dei due maestri in classe per quattro ore a settimana, quello che permette i laboratori, le uscite e il recupero. Il botta e risposta è con il dirigente presente, Giancarlo Cerini, e con un funzionario che invita i manifestanti a uscire.
In un centinaio srotolano uno striscione. Botta e risposta con un dirigente
ILARIA VENTURI
«BUONGIORNO, questa è una conferenza stampa di massa». La maestra Stefania entra con il sorriso. Le mamme srotolano gli striscioni a difesa del tempo pieno. E´ l´una e mezza, atrio dell´Ufficio scolastico regionale. Un centinaio di genitori e insegnanti occupa per un´ora l´ingresso dell´ufficio di piazza XX Settembre, a quell´ora, e di venerdì, senza il direttore generale e il vice. Un´occupazione simbolica per lanciare la campagna sulle iscrizioni, con moduli integrativi a quelli ufficiali in cui i genitori dovranno confermare di volere la scuola che c´è già. A difesa del tempo pieno cancellato dal ministro Gelmini: l´ultimo regolamento toglie la compresenza dei due maestri in classe per quattro ore a settimana, quello che permette i laboratori, le uscite e il recupero. Il botta e risposta è con il dirigente presente, Giancarlo Cerini, e con un funzionario che invita i manifestanti a uscire.
«Non si fa una conferenza stampa in casa d´altri, ci tengo alle regole, non si stravolgono», dice Cerini. «Questa è anche casa nostra», la replica. «Le regole? Siamo costretti a stravolgerle perché le stanno stravolgendo sulla nostra testa e nessuno ci ascolta». L´ultima è che nel modulo per le iscrizioni diffuso dal ministero, mostrato dai genitori al dirigente, si chiede di mettere in ordine le preferenze: 24, 27, 30, 40 ore a settimana. «Così se scegli il tempo pieno, ma ti danno le 24 ore, diranno pure che le hai scelte, anche se all´ultimo posto. Bel trucco», svelano genitori e insegnanti chiedendo ai presidi di non usare questi modelli.
Cerini si spazientisce: «Mi state spaventando». Le mamme lo rassicurano. Simona Blosi, voce del movimento, attacca: «Sono i nostri bambini che subiscono quando togliete loro la scuola che hanno». Cerini alza le braccia: «Nella cabina elettorale, è contato quel pomeriggio lì». Come a dire, è stato scelto questo Governo, non lamentatevi. Cerini è disponibile ad ascoltare una delegazione, senza giornalisti, chiede di formalizzare una richiesta di incontro al direttore Luigi Catalano che, con una nota nel pomeriggio, accetta. Intanto la Cgil annuncia un referendum il 5 e 6 febbraio tra i lavoratori sul contratto.